Modern Architecture: USA's New London Embassy


Sul supplemento NOVA del Sole24Ore di oggi c'e' un articolo in doppia pagina sulla nuova ambasciata americana a Londra, che ne esalta l'approccio progettuale dedicato alla prevenzione di attentati e criminalita'.
Ora, a prescindere dalla bruttezza dell'edificio pari solo alla sua presunta sicurezza, l'articolista Alessia Maccaferri cerca di convincerci che e' cosa buona e giusta e che anzi bisogna prendere esempio da questa architettura. Cita, tra le tante meraviglie tecnologiche di cui l'edificio e' farcito, la presenza sul tetto e sulle facciate di rivestimenti fotovoltaici capaci di produrre 345mila kW... si, hai letto bene, 345000 Kilowatt. Sono andato a fare due conti e al costo medio di mercato 4.126,6 euro a kilowatt fotovoltaico, il costo totale si aggira intorno ai 1.424 milioni di euro. Un miliardo e mezzo di euro solo per la produzione di elettricita' fotovoltaica (per intendersi bene sono circa 3.000 - tremila - miliardi di vecchie lire). E' evidente che se quegli stessi soldi venissero spesi sensatamente, non ci sarebbe bisogno di difendere la suddetta ambasciata come una portaerei. Oppure l'articolista scrive a casaccio senza nemmeno fare bene i conti e per essere il principale giornale economico italiano cio' la dice lunga. Cosi, errore dopo errore, bruttura dopo bruttura, noi dovremmo pure anche considerare questo edificio "una lezione per la città"?

Comments

  1. Salve, sono la giornalista che ha scritto l'articolo. Non volevo convincere e non ho mai scritto che il progetto sia cosa buona e giusta. Non ho espresso la mia opinione. Ho solo messo in luce il cambiamento di indirizzo nelle scelte architettoniche della diplomazia Usa. Tutto qui. In ogni caso io mi firmo con nome e cognome. Mentre questo blog è anonimo: facile, troppo facile... Alessia Maccaferri

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